Pieve Saliceto
L’importanza storica della frazione è legata alla presenza di un’antica chiesa plebana, che esisteva già all’epoca in cui Brescello fu sede vescovile dal 389 al 603 d.C., il territorio della frazione è stato bonificato grazie all’opera dei monaci benedettini.
Il ruolo di Pieve Saliceto fu poi ridimensionato con la presenza a Gualtieri della famiglia Bentivoglio e della costruzione della chiesa di Santa Maria della Neve (1630) in Piazza Bentivoglio.
Il decadimento della Pieve è stato accelerato dalle frequenti inondazioni del fiume Po; per proteggere gli abitanti dalle alluvioni il centro abitato venne spostato dall’alveo del fiume, in una zona più riparata, oltre l’argine maestro.
Grazie all’opera di Don Barilli, Pieve Saliceto è lentamente rinata e nel XX secolo viene attivato un piano di restauro, sono creati i centri di ricreazione della frazione e vengono fatte costruite le nuove scuole, inaugurate nel 1926 da Benito Mussolini, che fu qui maestro elementare.
Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine di Pieve Saliceto
L’antica chiesa plebana venne ricostruita nel 1600. Durante la demolizione di due pilastri rimase intatto un frammento di intonaco di un affresco dedicato alla Beata Vergine. Questa immagine venne poi collocata nella prima cappella all’entrata e adornata da pregiati stucchi di Martino Ferraboschi, per questo la chiesa è stata dedicata al Vergine.
La facciata della chiesa ha belle proporzioni, è solida e compatta, ed ha impianto longitudinale.
Internamente vi è un ampio vano centrale, affiancato da due corpi minori costituiti dalle cappelle laterali, in fondo vi è una profonda area presbiteriale che si conclude con il coro, con un’abside retta e illuminata da una finestra a serliana.